E.K. Korthal - 1851 - 1896

La nascita del Griffone Korthals


Il griffone korthals, frutto della passione, della competenza e da un'intuizione geniale, affonda le sue origini nella contesa della sua paternità. C'è una frase che lo accompagna: “una razza creata da un cittadino olandese, residente in Germania e che, nella prima metà del ‘900, venne considerata francese.”; mai razza canina, a prescindere dalle dispute geografiche e storiche come in questo caso, è stata identificata con un unico individuo, Edward Korthal. Figlio di un armatore di Amsterdam, fin da giovanissimo fu divorato da un'unica passione, la caccia, in particolar modo quella con il cane da ferma.
Korthals (definito un maestro dell'allevamento!!!) iniziò la sua opera di selezione, dapprima in Olanda, paese natio, e successivamente in Germania nel Granducato di Hesse. Qui, a Bibesheim, sovraintendente del canile del principe Alberto di Solms Brundefeld, iniziò con quelli che furono definiti i “7 patriarchi”, acquistati in Francia, Belgio ed Olanda che rispondevano ai nomi di: Hector e Mouche di tipo barbet; Juno, una bracca a pelo corto di quasi certa origine spagnola; Satan un griffone tipo barbet nero a macchie bianche; Banco, griffone grigio aciaio; Janus probabilmente tipo langhaar e Donna, una cagna marrone chiaro, con doti venatorie fuori dal comune che fonti importanti annoverano come spinona italiana, mentre altre come griffone, ai quali si aggiunse in seguito, pur in modo marginale, una femmina di nome Vesta tipo boulet.
Nella prima selezione si cercò tutta la rusticità possibile, patrimonio dello spinoso Barbet; si privilegiò la taglia media, un’azione fluida e costante. Si operò sul senso del selvatico in ambienti misti, caratteristici di quella zona della Germania, offrendo ai cani la possibilità di affrontare tutte le situazioni e tutti i selvatici. La presenza di molta selvaggina da pelo influì decisamente nella formazione del patrimonio genetico di questa razza. La presenza di lepri, cervi, caprioli e cinghiali non era vista come un problema, ma, nel più puro stile teutonico, come un’opportunità per creare un cane davvero polivalente. Tuttora, la passione per questi selvatici è molto radicata e forte in quasi tutte le linee di sangue. Il Korthals, è uno dei precursori del drahthaar, con la differenza che mentre questo venne creato con l’intento dichiarato di fargli fare tutto, il griffone fu selezionato per essere un eccellente cane da ferma con caratteristiche che potevano avvicinarsi ai cani inglesi , quindi meno estrema rispetto al teutonico.

Grazie alle sue conoscenze di genetica, in poco più di un decennio, dal 1873 al 1885, il suo lavoro, fu coronato dal riconoscimento, dai cinofili contemporanei, di una nuova razza, stabile dal punto di vista morfologico, caratteriale e con grande venaticità.
L’ufficialità seguì a solo due anni di distanza, il 17 novembre del 1887, quando venne redatto lo Standard del “Griffon Hunde Stammulung”, che solo dal 1951 porterà il nome del suo creatore, mentre dopo altri due anni, dal 1889, dobbiamo la redazione del Libro Genealogico di razza. Fu così che Eduard Karel Korthals, grazie anche alla collaborazione di altri ottimi allevatori e amici, per altro suoi discepoli, quali il Barone di Gingins e il dresseur Warre in Svizzera, Leliman in Olanda e Prudhommeaux in Francia, ottenne, in poco più di un quindicennio, un cane da ferma in grado di competere ad armi pari con le razze inglesi, così di moda, all’epoca, da lasciare ben poco spazio ad altri soggetti.